Non ci chiedono più “Come ti chiami?” ma: “Che malattia hai?”

Lo so, il titolo è un po’ forte e ci ho riflettuto parecchio… alla fine è quello che mi risuona meglio con ciò che vedo e sento…

Si sta perdendo l’umanità, la voglia di lottare e di aprirsi al cambiamento..

Non bisogna bloccare il flusso degli eventi, ognuno porterà con sé un’emozione e un’esperienza..

 

In ogni latitudine del mondo si sente parlare di malattie… “prendi questa medicina”, “fai questo vaccino”, “fai questa visita” e spendiamo fiumi di denaro e tempo prezioso per aggrovigliarci su noi stessi.

Il farmaco il più delle volte addormenta la malattia, ma perché non ci guardiamo dentro e cerchiamo di arrivare fino alla causa??... ritengo che la “malattia” sia un campanello…  il tuo “IO” che sta gridando che qualcosa nella tua vita non va come vorresti…

Se lo soffochiamo con farmaci e  non ci fermiamo a prenderlo in considerazione come segnale di un più latente dolore personale,il disturbo si manifesterà sotto un’altra forma e sicuramente non piacevole..

 

Edward Bach fece un grande lavoro per apportare delle modifiche al sistema sanitario occidentale. Iniziò a lavorare sulla personalità del paziente e notò che ad ogni ceppo batterico corrisponde una personalità specifica..

A lui stesso diedero tre mesi di vita per un tumore alla milza.. i tre mesi passarono e la malattia addirittura scomparì…

Qualcuno griderebbe al miracolo… ma si dimentica che noi siamo un miracolo e quindi se curiamo il nostro IO avviamo il processo di guarigione..

 

Qualcuno in questi giorni ha cominciato a dirmi che gioco a fare l’Osho.. beh io rispondo che condividere un pensiero o un vissuto non vuol dire essere un santone, ma tentare di dare un altro punto di vista.

Io stesso all’inizio considerai l’ansia come una malattia da curare, prendendo ansiolitici per due giorni.. poi mi aiutarono a rendermi conto che l’unico modo per “guarire”era imparare ad amarla e accettarla perché anche essa fa parte di me e mi sta comunicando qualcosa.. è stata la spinta per andar via di casa.. per lavorare sui miei schemi e matrici secolari… per creare questo blog e mi sta aiutando ad essere più libero e consapevole..

Il lavoro sui noi stessi e l’acquisizione di consapevolezza, a parer mio, sono il primo gradino per la sospirata guarigione=felicità…

 

Non fermiamoci..non sentiamoci mai arrivati.. condividiamo, perché il meglio deve ancora venire ;-)

 

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Commenti: 2
  • #1

    Stefy (giovedì, 25 luglio 2013 17:58)

    Il corpo ci parla in continuazione ... Comunica con noi... Ogni mattina dovremmo chiedergli: "corpo oggi come vuoi essere?" Psiche e corpo sono strettamente correlati :) se non lo hai già fatto ti consiglio di leggere "Ogni sintomo è un messaggio".. Buon cammino :)

  • #2

    Elisa (venerdì, 28 febbraio 2014 12:05)

    Pensiero molto interessante. Io sono una farmacodipendente, purtroppo!
    Ma comunque condivido pienamente il tuo pensiero, la maggior parte dei miei malesseri sono psicosomatici ma, per pigrizia e comodità, mi riduco sempre a buttar giù gocce o pastiglie (sbagliatissimo lo ammetto!).
    Complimenti per questo blog, interessante e utile, a parer mio!! Un abbraccio.