Attacchi di panico... occasione per il risveglio

Tutti ne abbiamo parlato o ne abbiamo sentito parlare, ma che cos'è realmente un attacco di panico??

Dal punto di vista medico non mi esprimo, ma cercherò di dare la mia dimensione, dato che ho vissuto gli attacchi di panico in prima persona.

Ci sono momenti nella vita di una persona in cui uno non si accetta più o, per lo meno, non accetta come sta conducendo la propria vita. In questi momenti ti sembra di aver sbagliato tutto e nella mente continui a rimuginare sugli errori; questo ti distacca dalla realtà fa vivere costantemente "nel mentale".

Continui a buttar giù bocconi amari finchè, il tuo corpo, non decide che è ora di smetterla. In quel momento ti si presenta la "crisi d'ansia" o "attacco di panico", ovvero il tuo sistema nervoso va in default e ti ammonisce con una serie di disturbi fisici. Per prima cosa ti sembra che l'aria inalata non sia mai abbastanza e smetti così di usare il diaframma per respirare. La respirazione toracica sarà seguita da fitte al petto, senso di stordimento e squilibri intestinali/digestivi.

A questo punto hai due strade: 1) andare dal medico che ti prescrive degli antidepressivi, 2) Affidarti a persone che possono aiutarti a lavorare sull'origine del problema.

Io non la chiamerò mai malattia, ma bensì problematica dovuta ad una nostra auto-colpevolizzazione.

Io stesso per due giorni presi degli antidepressivi, con il risultato di sentirmi ancor più apatico e nullo. So benissimo come ci si sente, sei convinto di avere le peggiori malattie che esistano e che nessuno possa capirti fino in fondo. E' proprio lì che devi trasformare la frustrazione in energia positiva e attivare i canali comunicativi con persone che possono aiutarti.

Inizialmente ti crogiolerai sul problema e aspetterai che qualcuno faccia qualcosa al posto tuo.

Non è soluzione... L'unica via è digerire che l'attacco sei tu stesso e non una patologia esterna, quindi devi iniziare ad accettare la situazione di malessere e ascoltare cosa ha da comunicarti. Sembrerà assurdo, ma in cuor nostro sappiamo dov'è l'origine del problema. 

Io ho fatto tanti esercizi su me stesso, meditazioni e bagni caldi con sale... posso affermare che finchè non si accetta la crisi e ci si mette in testa che è un nostro meccanismo, tutto è vano.

Mi piange il cuore vedere che tante persone si affidano a medicinali convenzionali, possono addormentare la situazione, ma non risolverla.

Io non sono né un medico né un santone, ma vi lascio con due consigli che spero non vengano visti come un atto di presunzione... Il primo è quello di non esitare nel chiedere aiuto, essendo consci che il lavoro grosso dobbiamo farlo noi.

Il secondo è quello di chiudere gli occhi nel bel mezzo della crisi e di accettare qualsiasi cosa arrivi con serenità.

Ho deciso di scrivere questo pezzo perchè vedo molte parole e molta freddezza sull'argomento.

Solo chi ci è passato, sa esattamente cosa si prova.

Siccome l'universo mi ha fatto incontrare delle persone meravigliose che mi hanno aiutato, io stesso mi metto a completa disposizione.

Chi si sente toccato e vuole confrontarsi mi scriva a biovedatorino@gmail.com

 

La mia mano è tesa, ora sta a te fare il primo passo :-)

 


un abbraccio

 

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Commenti: 11
  • #1

    Eleonora (sabato, 22 marzo 2014 16:41)

    Ciao Adriano quello che scrivi é verissimo io insieme a te li ho avuti ho avuto la fortuna di curarmi con l 'omeopatia e ti assicuro finché infatti nn li ho accettati nn passavano mai un bel giorno ho preso la decisione di entrarci proprio dentro ed improvvisamente e per fortuna non so più cosa sono! Anche io ho avuto la fortuna di avere persone meravigliose vicino e grazie a Dio si va avanti sorridendo, un abbraccio Eleonora

  • #2

    Silvia (sabato, 22 marzo 2014 17:43)

    Ho trovato le tue/le vostre parole molto incoraggianti. Grazie per aver voluto condividere la vostra esperienza :-)

  • #3

    S (sabato, 22 marzo 2014 18:39)

    Non potevi utilizzare parole migliori, bravo! Davvero! Solo chi ha provato queste sensazioni può capire quanto siano tremende.. ma la cura siamo proprio noi stessi con l'aiuto delle persone care. Un abbraccio

  • #4

    Gianna G. (domenica, 23 marzo 2014 12:49)

    Leggere con quale lucidità puoi parlarne mi fa sorridere dal cuore :-) Adriano spero che tu possa essere di aiuto a tante persone. La vita è piena di attacchi (di panico o meno) attacchi di noi a noi stessi. Spesso vorremmo sentirci perfetti senza passare per la necessaria strada che deve portare a conoscerci, accettarci e amarci così come siamo. Un percorso che porta alla consapevolezza dei nostri limiti, fragilità e ci dà in dono una bella dose di umiltà e l'energia per rendere reali i nostri progetti più nobili, per esempio aiutare gli altri. Il modo migliore che io conosca per aiutare noi stessi. Un abbraccio e grazie! :-)

  • #5

    Maria Grazia La Ruota di Vita (domenica, 23 marzo 2014 14:33)

    Adriano, le tue parole sono chiare, comprensibili e mirate. Ammiro il coraggio di esserti esposto in prima persona quale "testimone" di un malessere profondo, che tocca molte corde e che è così diffuso...perché ci sono sempre più persone che non si accettano, in continuo conflitto con i modelli imposti e in conflitto con sé stessi. Tecniche di ascolto, di rilassamento ed energetiche, seppur valide, hanno effetti "superficiali" fino a quando non si "accetta" il divenire del malessere...ascoltarsi senza giudizio...come osservatore, sino ad arrivare a "ringraziare" i sintomi stessi per ciò che ci stanno comunicando... E chiedere aiuto e imparare a "fidarsi" è uno degli elementi fondamentali. Grazie per questa tua bella e sentita testimonianza. Namasté <3

  • #6

    anita (domenica, 23 marzo 2014 23:58)

    grandissimo!!!!! cresci sempre di più continua così sono molto orgogliosa e fiera di te

  • #7

    Elisa (lunedì, 24 marzo 2014 16:40)

    Appoggio a pieno il tuo pensiero, anche se sono una di quelle che come dici tu il problema "non lo risolve ma lo addormenta" e tu lo sai!
    Sai anche che non è facile ma mi sono ripromessa di affrontare il problema nel modo corretto senza soffocarlo con i farmaci. Ci vorrà del tempo, ma sento che prima o poi sarò pronta a questo.
    Già seguendo i tuoi consigli ho riconosciuto l'errore che sto facendo, a cui presto spero di rimediare. Grazie. Un abbraccio.

  • #8

    vivek (giovedì, 17 aprile 2014 09:42)

    sono così felice per te Adri, ma così felice ... che sto in silenzio ...
    Sorrido, ti dico NAMASTE'
    vivek

  • #9

    Tiziana (martedì, 16 settembre 2014 20:28)

    Condivido, pensa che a me avevano diagnosticato aritmia cardiaca con prescrizione di betabloccanti...che io però non ho preso, quando ho visto che non badavano gli altri sintomi che tu hai così ben descritto.... ho sospeso dicendo agli altri medici che me li avevano sospesi loro...poi dopo due anni di "mal di stomaco" e ricoveri vari..il suo cuore non ha niente...sono stata male in agosto in Puglia, dove appena mi hanno visto hanno subito detto.."tranquilla lei ha un attacco di panico!" Volevo baciarli....nel senso che ho capito che era come dici tu, un momento in cui il corpo ti parla...loro mi hanno dato sonniferi, ma io ho sostituito con attività fisica intensa, respirazione metodo Buteyko (lo consiglio a tutti sito www.ilbuonrespiro.it) e accettazione dei miei limiti...adesso sto molto meglio, grazie di aver condiviso!
    Namastè

  • #10

    Rosalba (mercoledì, 17 settembre 2014 15:19)

    Io ci soffro da 17 anni.....ma nn riesco a venirne fuori !

  • #11

    patrizia (mercoledì, 17 settembre 2014 16:52)

    Semplicemente GRAZIE