La foresta delle relazioni.

L'essere umano è di per sè completo nella sua unicità.

Una volta immesso nella società, inizia a doversi "relazionare" con tutto ciò che lo circonda.

Appena muove i primi passi nella vita, comincia ad essere bombardato di etichette: "Questa è mamma, questo è papà... prova a dire N-O-N-N-A?." Di lì in avanti, avrà il suo primo pacchetto di persone con cui relazionarsi.

Il modo che abbiamo di relazionarci è un indice chiaro che ci fa capire da dove veniamo e quale matrice sta all'origine.

Inconsapevolmente ci portiamo avanti schemi dei nostri avi che se siamo scaltri, ci torneranno utili come spunti su cui lavorare, se rimaniamo immobili saranno pane per il nostro vittimismo e/o ego.

Ovunque ci giriamo, vediamo altre persone intente a districarsi tra amicizie fallite, amori spezzati e parentele velenose. Tutti siamo intenti a far valere le nostre ragioni, ma non ci poniamo mai la domanda: " Da dove ha origine tutto ciò?."

Premetto, non serve sapere l'origine dello schema per poi perderci in contorti viaggi mentali, ma semplicemente vedere come correggere il tiro.

Se siamo davvero esausti di una situazione è perchè ci troviamo dentro la situazione stessa, tocca a noi uscirne, perciò cambiare punto di vista.

So perfettamente che è più facile scriverlo, anzichè farlo, ma già il fatto che qualcosa vi ha spinto a leggere ciò è un cambiamento in essere.

Dobbiamo premiarci per ogni singolo passo fatto, nulla viene per il caso o per la fortuna.

Tornando a noi... Non concentriamoci sul perchè "quel/la ragazzo/a ci ha lasciati come tutti/e gli/le altri/e."

Cosa induce ad incontrare sempre lo stesso genere di persone e fare la stessa esperienza? Il nocciolo stà in noi... ci comportiamo sempre allo stesso modo e poi diamo l colpa al "destino" o chissà cosa.

Asfissiamo le persone, dimenticandoci l'universo esterno, e poi ci chiediamo perchè scappano. Abbiamo conflitti con le nostre famiglie e ci lamentiamo che rompe quella che abbiamo creato.

Fisicamente e materialmente ci si può prendere in giro, ma se andiamo sotto la sfera spirituale NO.

Le persone arrivano perchè le abbiamo attirate e in qualsiasi modo lo fanno ci portano un insegnamento.

Lo dico sempre a me stesso:"Impara a ringraziare invece che maledire."

Tutto ha un senso in questo viaggio e nulla viene per farci perdere tempo.

Ho chiamato questo pezzo "La foresta delle relazioni" perchè immaginavo la giungla, lì non esistono vincoli o forti legami, le creature maturano sperimentando non pensando. Siamo noi a costruirci gabbie (relazioni) che poi ci risultano strette per la nostra natura.

 


Vi lascio ricordandovi/mi che siamo un tutt'uno e con questi due pensieri:

 

"Per mettere il mondo in ordine, dobbiamo mettere la nazione in ordine. Per mettere la nazione in ordine, dobbiamo mettere la famiglia in ordine. Per mettere la famiglia in ordine, dobbiamo coltivare la nostra vita personale. Per coltivare la vita personale, dobbiamo prima mettere a posto i nostri cuori."   cit. Confucio

 

"Anche se non potete liberarvi degli altri, non odiateli e non porvate invidia nei loro confronti. Non fraintendete le loro intenzioni e non sparlate di loro. Se solo sapeste le loro ragioni potrebbero essere tanto nobili quanto le vostre, oppure le loro azioni potrebbero essere dovute ad ignoranza piuttosto che a cattiveria o a malizia. Perciò perdonate gli errori degli altri, ma affrontate duramente i vostri." cit. Sathya Sai Baba

 

 

Un abbraccio

 

Adriano

 

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Commenti: 2
  • #1

    Gianna G. (venerdì, 05 settembre 2014 16:00)

    Assolutamente condivisibile Adriano, gradita anche la ciliegina sulla torta: la frase di Confucio :-)

  • #2

    Alessandra (giovedì, 06 novembre 2014 21:00)

    Le relazioni sono opportunità; L'altro è per noi uno specchio che ci consente di avere più chiaro, a patto che lo si vogli avedere, il nostro mondo interiore. Non a caso, come tu scrivi, cosa induce ad incontrare sempre lo stesso genere di persone e fare la stessa esperienza? Condivido in pieno il pensiero e aggiungo che bisogna imparare a passare all'azione, a determinare il nostro destino, a vedere il cambiamento come un'opportunità di crescita e maturità.