Sull'orlo di un precipizio spirituale.

Spesso ti trovi ad osservare l'infinito neon capisci se stai perdendo tempo o se semplicemente aspetti che arrivi un segnale. Tu inconsapevolmente chiedi, l'universo risponde, ma tu non sei soddisfatto della risposta che ti è arrivata. 

Andiamo nel dettaglio... Quante volte si chiede aiuto, direttamente o indirittamente, si pensa che questi inviti cadano nel vuoto. In realtà non è così, quasi immediatamente ci viene incontro qualcuno o una situazione che fungono d'aiuto. Ci lamentiamo come matti ed addirittura aggrediamo verbalmente chi ci viene incontro... Ma scusa non volevamo aiuto??

Aiuto non vuol dire che avremo sempre difronte chi ha la capacità di ascoltarci e sopportarci, in alcuni momenti di vita arriva chi ci sprona, in altri chi ci sgrida, diversamente chi ci fa arrabbiare. 

Nessuno è più importante dell'altro, sono tutti aiuti. Mentalmente uno può pensare: "Perchè chiedo aiuto e questo mi fa disperare?". E' un chiaro segnale che la situazione ci vuole mostrare un nostro comportamento. Non ci si rende neanche conto di quante volte si prende l'aiuto di qualcuno/qualcosa, ci si rigenera e non si dice neanche GRAZIE.

Abbiamo anche il coraggio di dire che nessuno ci aiuta??

Gli aborigeni ringraziano più volte l'universo durante la giornata per quello che gli offre. Noi??

Quando siamo immersi negli schemi della quotidianità, siamo molto presuntuosi.

A volte tralasciamo anche un "Come stai?". Ci si deve ricordare che qualsiasi onda emaniamo, risuona come un'eco ed ha delle conseguenze.

Per quanto piccolo può essere la pietra lanciata nello stagno, comunque produce onde nell'acqua.

Le nostre azioni si comportano allo stesso modo, ciò che inviamo poi ritorna per un senso di completezza.

Non voglio essere blasfemo, ma è come se l'universo fosse un satellite infinito che capta e trasmette.

Molte volte ci sentiamo sull'orlo del precipizio, ma è proprio lì che dobbiamo rimanere ad osservare ed imparare la lezione.

Bisogna lasciarsi andare nel flusso, non andare nella direzione opposta. Ci sono alcune volte che ci troviamo in situazioni azzardate e una vocina ci dice: "VAI", non dobbiamo avere paura di andare.

Le nostre paure non ci fanno staccare da persone ed emozioni conosciute, ma sappiamo bene che se non svuotiamo il vaso non si riempie di acqua fresca e pulita.

Quando siamo sull'orlo del precipizio, quando siamo all'apice dell'esasperazione, stacchiamo la spina e lasciamoci cadere. La mente ci comunica che ci faremo male, il cuore troverà ali calde sulle quali cullarsi.

 

Vi lascio con una frase di Platone che ha cambiato letteralmente il mio punto di vista:

" Possiamo perdonare un bambino quando ha paura del buio. La vera tragedia è quando un uomo ha paura della LUCE".

 

Un abbraccio

 

Adriano

 

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Commenti: 1
  • #1

    Giulia (martedì, 16 settembre 2014 10:21)

    Bellissime parole Adriano, e tutte molto vere. Spesso capita che quando chiediamo aiuto vogliamo che gli altri ci dicano quel che vogliamo sentirci dire, e quando arrivano risposte diverse allora ce la prendiamo col mondo lamentandoci che nessuno ci ascolta e che l'Universo non ci dà quello che vogliamo. Ma in realtà l'Universo ci sta rispondendo con ciò che è in sintonia con le frequenze che emaniamo e soprattutto ci arriva ciò che è meglio per noi perché l'Universo sa già ancora prima di noi stessi cosa effettivamente vogliamo. Le paure sono un brutto ostacolo ma ci servono come prova da superare per evolvere e per godere poi pienamente della luce, perché la luce non si vede e non si apprezza se non c'è il buio.